Politica

“C-entra il futuro”, presentata l’associazione regionale di cultura, politica e mobilitazione

Non un partito, né un retroscena, ma un’associazione di mobilitazione che nasce con l’obiettivo di accordare il linguaggio della politica con quello delle persone e di stimolare il confronto sulla proposta di soluzioni per singole questioni di merito a cominciare da Sanità, Agricoltura e Ambiente. Questo il senso di “C-Entra il futuro”, l’associazione promossa dai consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia che è stata presentata questa mattina in Consiglio regionale. Nel corso dell’incontro con la stampa sono stati inoltre indicati i coordinatori delle sei province pugliesi. 

“La specificità dell’associazione – ha spiegato Fabiano Amati – è non lisciare il pelo al senso comune, ma avere il coraggio di assumere decisioni che, anche se in contrasto con le idee di alcuni, servano a perseguire il bene della collettività. La politica non è galleggiare, assecondare le cose affinché nulla cambi, ma è il luogo dove si pongono le condizioni per migliorare le condizioni di vita delle persone. Per questo, pur restando nei rispettivi partiti d’appartenenza, abbiamo condiviso le battaglie su liste d’attesa, vaccini, Xylella, sviluppo economico, spronando il Governo regionale con proposte emendative presentate in Consiglio. L’associazione non nasce per sbocchi elettorali, ma per sottrarre il dibattito alle logiche di conservazione del potere, per liberarlo dallo stato di asfissia, offrendo una classe dirigente disposta a mobilitare le persone: un campo continuamente arato in cui radicare una nuova modalità di concepire l’attività politica”.

“Quello che ci anima – ha ribadito Gianni Liviano – è una forte passione a voler essere uno strumento di servizio, per narrare una Puglia che ambisce ad essere comunità. La politica non è pura ricerca del consenso, ma deve essere guidata dal senso di responsabilità: noi vogliamo essere costruttori del possibile e soprattutto abbiamo il dovere di sgombrare il campo da mistificazioni di ogni tipo”.

“Vogliamo essere un’associazione di mobilitazione – ha aggiunto Ruggiero Mennea – che sia punto di riferimento per chi non ha voce, per chi ha difficoltà ad indossare una maglia di partito ma non per questo rinuncia a voler esprimere il proprio punto di vista. Il nostro obiettivo è lavorare insieme per discutere i temi che riguardano la vita quotidiana delle persone, per eliminare lo scollamento tra politica e cittadini. Diciamo no alla politica dello scambio, a cacciatori di voti e a ‘profughi politici’, soggetti che transitano da un partito all’altro perché c’è un bottino in cambio. Vogliamo essere la faccia umile e semplice della politica che spiega ai cittadini le questioni nel merito e che stimola la meritocrazia”. 

Per Napoleone Cera “l’azione politica si è appiattita, assecondando logiche di conservazione del potere, abbandonando l’esperienza delle sagre del programma e della partecipazione. Ciò che noi vogliamo invece è allargare l’ascolto a tutte quelle persone che sentono di poter dare il loro apporto per lo sviluppo della nostra regione. La nascita di questa associazione è legata alla volontà di motivare, di rivitalizzare il dibattito politico che si è ormai chiuso, fuori da schemi di partito”. 

“Siamo stati i primi – ha ricordato Sergio Blasi – a presentare una mozione contro la proposta di Autonomia rafforzata, una scelta che rischierebbe di danneggiare fortemente il Sud ma che, anche alla luce dei recenti risultati elettorali, riteniamo necessario continuare a spiegare ai cittadini. E lo faremo anche grazie all’apporto dei coordinatori provinciali che rappresentano i terminali sul territorio, in grado di intercettare le questioni più pressanti. Esistono emergenze, tra cui quella dei rifiuti, che ancora non trovano soluzioni e che vengono affrontate con soluzioni tampone. Pertanto ci impegneremo nei prossimi due anni a non assuefarci alle questioni irrisolte, per contrastare l’idea di un Sud rassegnato, e proveremo a correggere la rotta per centrare il futuro”. 

“Vogliamo trasmettere – ha concluso Donato Pentassuglia – un messaggio di speranza per i nostri territori, e avere l’opportunità di ragionare sul perché la gente si allontana dai partiti: serve riportare al centro la persona e parlare di inclusione, favorendo le connessioni tra le persone per un approfondimento sui temi più importanti quali sanità, ambiente, bonifiche, infrastrutture. La socialità che perseguiamo non è quella virtuale ma quella che si sostanzia nello stare tra le gente. Continueremo ad impegnarci e a richiamare i colleghi in Consiglio regionale al senso di responsabilità per approvare norme che semplifichino la vita delle persone”.

[Regione Puglia]

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